Lo scenario attuale dell'e-learning è caratterizzato dalla mancanza di un glossario e di linee guida condivise e consolidate, in grado di orientare i potenziali utenti verso una scelta consapevole e ragionata di una soluzione di e-learning. A ciò si aggiunge una continua moltiplicazione dei fornitori, ciascuno dei quali ambisce a una posizione di leadership sul mercato.

Agenzie di formazione, aziende editoriali, colossi tecnologici, software house, società di consulenza, content provider: tutti questi player stanno infatti cercando un proprio posizionamento su un mercato potenzialmente molto vasto, che però ad oggi non ha ancora mantenuto le attese promesse di fatturato.

Resta la consapevolezza che, pur all'interno di questo contesto, risulta ancora difficile definire in maniera univoca degli standard per l'implementazione di percorsi di blended learning di qualità.

Individuare il giusto equilibrio tra metodologie e tecnologie diverse e adottare il mix vincente è molto complesso, perché si tratta di analizzare (e poi integrare) aspetti legati alla psicologia cognitiva, alla didattica, alle scienze della formazione e alla tecnologia. In più è necessario tener conto di vincoli quali le risorse economiche.

Bisogna quindi procedere con cautela: una valutazione a tavolino è il primo e necessario passo per l'implementazione efficace di un percorso blended.

Ma procedere con cautela non significa rinunciare. Oggi che il mercato dell'e-learning sta crescendo velocemente e disordinatamente, mancano ancora elementi univoci e consolidati per definire parametri di riferimento per la progettazione, l'erogazione e la valutazione di percorsi di blended learning. Proprio per far fronte a queste criticità nascono i protocolli FTS: protocolli che mirano ad identificare uno standard di formazione flessibile ed integrato, nei mezzi e nelle modalità di fruizione.

I protocolli FTS intendono definire dei parametri di riferimento per il blended learning, parametri che garantiscano quei requisiti di qualità più volte auspicati a livello teorico ma raramente perseguiti nella realtà degli interventi implementati.

È forte infatti la necessità di soddisfare le aspettative di qualità sia dal punto di vista dell'utente finale, sia dal punto di vista di chi promuove il servizio; a tale scopo riteniamo fondamentale la consapevolezza che un intervento di e-learning si basi sempre su un sistema complesso, la cui realizzazione e gestione si articola in un numero elevato di sottoprocessi. Vista la natura innovativa e poliedrica dell'e-learning non è possibile stabilire a priori una 'procedura ottimale' applicabile a tutte le tipologie di servizio; è necessario invece analizzare lo specifico contesto in cui si opera ed allestire metodologie e risorse adeguate a governare il processo di produzione ed erogazione, anche in considerazione dei vincoli di tempo e di risorse disponibili. Sarebbe utopistico e altamente improduttivo proporre una stessa soluzione (uno stesso mix di metodologie e risorse) a prescindere dal contesto in cui ci viene chiesto di operare.

Ovviamente il protocollo da noi proposto, sebbene segua una unica filosofia di base, avrà parametri e procedure diverse a seconda degli obiettivi formativi, del contesto formativo, della tipologia di utenti, dell'ambiente in cui ci troviamo a dover intervenire: sono molteplici i fattori che, interagendo tra loro, determinano il livello di complessità che assumeranno i parametri da adottare; l'importante è comunque stabilire, per ogni livello, delle coordinate di base fisse e predeterminate.

In particolare, è bene chiarirlo fin da ora, gli standard di riferimento varieranno al variare del peso che, all'interno del percorso blended, assumeranno i momenti di formazione tradizionale e i momenti di E-learning puro.

Immaginiamo che le diverse metodologie formative si snodino lungo una linea immaginaria che presenterà ad un estremo la tipologia della formazione diretta face to face, a dall'altro estremo una soluzione di e-learning puro.

Ricordiamo che questi sono solo i due estremi di un continuum che prevede nella realtà numerose soluzioni intermedie, soluzioni basate appunto sull'integrazione e sulla complementarietà delle due tipologie formative, soluzioni di Blended learning.

Avremo soluzioni che prevedono una massiccia dose di formazione in presenza e solo sporadici momenti di autoapprendimento, così come avremo soluzioni in quasi totale situazione di autoapprendimento, intervallato solo raramente da momenti di confronto face to face per la valutazione e la verifica dell'apprendimento.

In linea puramente teorica le soluzioni implementabili sono infinite.

È ovvio che, al variare del peso di ciascuna delle due modalità (formazione frontale ed e-learning), varieranno di conseguenza una serie di elementi e di sotto-variabili che non possono non essere considerati determinanti per la buona riuscita dell'intervento formativo blended.

Nel paragrafo successivo cercheremo di individuare quali sono le principali variabili in gioco ed entreremo nel dettaglio dei diversi livelli del protocollo da noi proposto. In particolare vedremo come cambiano le suddette sotto-variabili al passaggio da un livello di complessità all'altro.

Per ora ci basti dire che, per comodità espositiva e didattica, abbiamo denominato i vari livelli come: FTS1 FTS2 FTS3 FTS4. Il grado di complessità proposto è proporzionale al livello. Possiamo riprodurre graficamente il rapporto che lega i vari livelli (1,2,3,4) alla presenza più o meno intensa di momenti di formazione diretta. (rapporto inversamente proporzionale) e a quella di momenti di e-learning puro (rapporto direttamente proporzionale).

Sulla base della rilevanza di tali momenti quindi si può, anzi si deve, propendere per l'adozione di uno o di un altro dei livelli proposti.

Sui diversi livelli torneremo successivamente: ora concentriamo la nostra analisi sulle caratteristiche di base, indipendenti dal livello e dal grado di complessità specifico, del protocollo FTS.

Innanzitutto, lo ribadiamo, obiettivo principe dei protocolli FTS è quello di guidare le scelte nell'individuazione di percorsi, contenuti e metodologie formative che presentino quei requisiti di qualità così spesso invocati sia dall'utenza che dai soggetti erogatori di soluzioni di blended learning.

In particolare la formazione auspicata presenta le seguenti caratteristiche:

  • Integrata;
  • interattiva;
  • modulare;
  • lineare e sequenziale;
  • libera da vincoli spaziali;
  • libera da vincoli temporali;
  • flessibile;
  • caratterizzata da un ruolo quanto mai rilevante del materiale didattico;
  • caratterizzata da una più alta qualità dei contenuti;
  • economica;
  • accessibile.

Quando ci riferiamo ai protocolli FTS, è bene precisarlo fin da ora, dobbiamo sempre tener presente che esso è rivolto a tutte le fasi relative alla formazione, in particolare sono coinvolte tutte le procedure relative:

  • alla progettazione di interventi di Formazione a Distanza,
  • alla realizzazione del materiale didattico,
  • all'implementazione di detti interventi,
  • alla valutazione.

Tramite il protocollo FTS, quindi, potremo:

  • definire parametri standard per la progettazione di corsi di blended learning basati sulla flessibilità estrema nell'erogazione e nella fruizione;
  • elaborare strumenti per la valutazione dell'efficacia formativa: una volta elaborato un protocollo base per l'erogazione della formazione e per la realizzazione dei materiali didattici, non si può trascurare infatti la necessità di approntare strumenti che mirino a valutare nel tempo l'efficacia dei mezzi proposti;
  • snellire le procedure di creazione ed elaborazione dei materiali didattici, avendo delle coordinate di base fisse e riproducibili ogni volta se ne presenti l'esigenza, ovviamente rapportandole al utenza del caso e agli obiettivi formativi del caso.
  • elaborare strumenti per la valutazione del materiale formativo;
  • creare strumenti per agevolare l'introduzione delle procedure di qualità all'interno delle attività di creazione dei materiali didattici. Un protocollo permette infatti di standardizzare le procedure nonché tutti i flussi comunicativi e di interazione tra i soggetti coinvolti nella elaborazione dei materiali didattici e dei percorsi formativi.
  • definire le caratteristiche ed i requisiti delle attività di tutoraggio e assistenza alle attività formative.

Innanzitutto è opportuno superare il pregiudizio secondo cui la metodologia FTS è tipica e possibile solo nel caso di grandi investimenti economici: la creazione di una procedura standard su cui modellare e allineare la realizzazione di interventi di Blended Learning permetterà anzi di avere un minor dispendio di energie e di risorse e, nel contempo, una maggiore fluidità e snellezza in tutti i momenti topici: dall'analisi dei fabbisogni degli utenti, alla progettazione del percorso formativo, alla realizzazione del materiale didattico, all'implementazione dell'intervento; importante infine è anche la standardizzazione dei processi comunicativi e interattivi, al fine di rendere univoca e snella la comunicazione e l'interazione dei vari soggetti coinvolti nei vari processi.

Ancora è da evidenziare che il modello FTS di seguito analizzato è un modello relativo prevalentemente alla formazione per adulti (lavoratori, apprendisti, giovani post-diploma); soprattutto tenendo conto del grado di "autogestione della formazione" e di "auto-orientamento" richiesto all'utente di FAD.